FAQ

In questa pagina ho deciso di mettermi nei tuoi panni e raccogliere tutti i dubbi che ti passano per la mente in questo momento. Probabilmente vuoi saperne di più sul mio Metodo, vuoi capire come posso aiutarti a stare meglio… In poche parole, vuoi capire se faccio davvero al caso tuo.

Prenditi quindi 5 minuti e scopri tutto quello che devi sapere prima di iniziare il tuo percorso di guarigione!

L’approccio PINK5 è il modo personale in cui affronto la riabilitazione ed il mondo delle cefalee. Il famoso “Gimme five” è il gesto internazionale con cui 2 persone celebrano insieme una vittoria o comunque un’azione che è andata a buon fine. Sulla base di tale immagine vittoriosa ho elaborato il concetto PINK5. 

Per vincere contro le cefalee o agire in modo positivo per stare meglio, è necessario lavorare insieme e in modo multidisciplinare. PINK5 prevede infatti l’integrazione delle migliori tecniche di valutazione e di trattamento proprie del mondo della fisioterapia, osteopatia e medicina manuale, studiate e apprese in Italia e all’estero dai migliori esperti. Ma non solo. Prevede anche la collaborazione stretta con professionisti esperti per affrontare al meglio tutti i fattori che possono determinare il mal di testa.  

L’emicrania così come la cefalea di tipo tensivo sono disordini multidimensionali o, come si dice, a eziologia multifattoriale. Chi soffre di una forma di cefalea primaria vede sempre coinvolte nella sua vita 5 dimensioni: quella neurologica, quella muscolo-scheletrica, quella metabolica, quella psicologica, quella dello stile di vita. A queste dimensioni appartengono i fattori che influenzano la comparsa e il decorso della cefalea. A seconda della loro natura possiamo distinguere 4 tipologie di fattori influenzanti: predisponenti, stressanti (“stressor”), sensibilizzanti (“sensitizer”), scatenanti (“trigger”).

Il metodo Testa è la procedura da me sviluppata per aiutare chi soffre di una forma di mal di TESTA e disordini muscolo-scheletrici associati. Il metodo TESTA descrive il modo in cui agisco e prevede 5 step di intervento:

  1. Inquadramento del problema (descrizione dei tuoi sintomi e racconto della tua storia clinica)
  2. Valutazione posturale e neuro-muscolo-scheletrica
  3. I Big 3 (Profilazione del caso, Educazione e definizione Goals terapeutici)
  4. Trattamento
  5. Verifica e proseguimento. 

Per chi soffre di una forma di cefalea primaria (le più diffuse: emicrania e cefalea di tipo tensivo) o secondaria (cefalea di origine cervicale) offro servizi di consulenza, valutazione e trattamento con un percorso terapeutico unico che permette di ridurre i giorni con mal di testa, l’intensità e durata, la quantità e qualità dei farmaci, il livello di disabilità (cose che non si possono o non si riescono più a fare), migliorando la qualità di vita. 

Il primo step è un servizio completo di inquadramento attraverso una valutazione posturale e muscolo-scheletrica che mi permette di verificare il ruolo che i muscoli e le articolazioni cervicali e mandibolari (ATM) hanno nei confronti del tuo mal di testa. Le disfunzioni articolari o muscolari del collo (cervicale) o della mandibola non si riscontrano attraverso radiografie o risonanze ma servono test posturali e manuali per verificare se tutto funziona bene o male e se c’è una correlazione con il mal di testa della paziente. 

Infatti una delle peculiarità dell’approccio PINK5 è quello di dimostrare subito la correlazione attraverso la riproduzione e risoluzione immediata dei sintomi del tuo mal di testa. Quando questo si verifica significa che ciò che è stato stimolato ha un ruolo provocativo o peggiorativo e va trattato con tecniche ed esercizi specifici.

Dopo questa procedura di inquadramento e valutazione si stabilisce il percorso terapeutico che prevede l’applicazione delle migliori tecniche manuali del mondo della fisioterapia, osteopatia e medicina ortopedica e la prescrizione di esercizi ed allenamenti aerobici efficaci per le cefalee. 

Nel caso in cui sia necessario approfondire o agire su altri fronti (medico, psicologico, nutrizionale, training) saprò indirizzarti ad altri professionisti del network e continuerò a seguirti nel percorso.

Per chi soffre di una forma di cefalea primaria (le più diffuse: emicrania e cefalea di tipo tensivo) o secondaria (cefalea di origine cervicale) offro servizi di consulenza, valutazione e trattamento con un percorso terapeutico unico che permette di ridurre i giorni con mal di testa, l’intensità e durata, la quantità e qualità dei farmaci, il livello di disabilità (cose che non si possono o non si riescono più a fare), migliorando la qualità di vita.

Il primo step è un servizio completo di inquadramento attraverso una valutazione posturale e muscolo-scheletrica che mi permette di verificare il ruolo che i muscoli e le articolazioni cervicali e mandibolari (ATM) hanno nei confronti del tuo mal di testa. Le disfunzioni articolari o muscolari del collo (cervicale) o della mandibola non si riscontrano attraverso radiografie o risonanze ma servono test posturali e manuali per verificare se tutto funziona bene o male e se c’è una correlazione con il mal di testa della paziente.

Infatti una delle peculiarità dell’approccio PINK5 è quello di dimostrare subito la correlazione attraverso la riproduzione e risoluzione immediata dei sintomi del tuo mal di testa. Quando questo si verifica significa che ciò che è stato stimolato ha un ruolo provocativo o peggiorativo e va trattato con tecniche ed esercizi specifici.

Dopo questa procedura di inquadramento e valutazione si stabilisce il percorso terapeutico che prevede l’applicazione delle migliori tecniche manuali del mondo della fisioterapia, osteopatia e medicina ortopedica e la prescrizione di esercizi ed allenamenti aerobici efficaci per le cefalee.

Nel caso in cui sia necessario approfondire o agire su altri fronti (medico, psicologico, nutrizionale, training) saprò indirizzarti ad altri professionisti del network e continuerò a seguirti nel percorso.

La valutazione muscolo-scheletrica per cefalee dura 60  minuti. Ogni valutazione è già anche un mini trattamento perché i test effettuati possono già dare benefici. Per casi molto complessi, con storie di dolore molto lunghe o per persone provenienti da altre città o regioni può essere necessaria un’altra seduta valutativa sempre della durata di 60 minuti. 

La valutazione prevede un’analisi accurata dei sintomi lamentati dalla paziente, la loro intensità, la localizzazione e le caratteristiche di manifestazione. A ciò segue un’attenta raccolta anamnestica, cioè viene ascoltata la “storia” completa del tuo dolore. Nessuno meglio di chi ne soffre può raccontare e spiegare il proprio mal di testa e le sue caratteristiche. Ogni dettaglio è fondamentale così come ogni parola utilizzata. Ognuno ha il suo vocabolario e modo di esprimersi. Vengono esaminati anche i test di stabilità dei legamenti e i test arteriosi vertebrali per garantire solo i più alti standard di sicurezza del paziente prima di esaminare a fondo il rachide cervicale del collo.

Successivamente, si decide se la paziente può ricevere l’esame fisico o se è necessario rivolgersi ad un altro professionista per altri approfondimenti. Quando non ci sono controindicazioni, viene eseguito un esame fisico posturale e muscolo-scheletrico completo e approfondito per valutare le capacità di movimento, la flessibilità, la forza, la coordinazione e lo stato di sensibilità  dei tessuti.

La peculiarità dell’approccio integrato fisio-osteopatico impiegato consiste nel verificare seduta stante la possibilità di produrre o riprodurre i sintomi del mal di testa della paziente e/o modificarli immediatamente . Quando i test e le stimolazioni manuali sono in grado di accendere e spegnere i sintomi della cefalea quindi di modularli nell’immediato, allora ciò che è stato stimolato a livello cervicale o mandibolare ha un ruolo significativo e va trattato!

Si utilizzano tecniche semplici e sicure di digitopressione sostenuta su cui la paziente ha il pieno controllo. È importante sottolineare che la riproduzione temporanea del mal di testa o dei sintomi propri dell’emicrania o della cefalea di tipo tensivo diminuiranno dopo la valutazione e non stimoleranno un attacco. 

Questa metodica di “modificazione dei sintomi mediante stimolazione guidata” è un approccio scientifico sicuro e internazionale che pochissimi usano e sanno fare. “Dove si tocca e come si tocca fa la differenza”.

Chi risponde bene a questa valutazione ha grandi probabilità di migliorare notevolmente la propria condizione riducendo la frequenza degli attacchi, la loro intensità o durata, la quantità e frequenza di farmaci usati e soprattutto diminuire il livello di disabilità tornando a fare più cose e meglio di prima.

Il percorso di trattamento proposto si basa sul meglio che esiste al giorno d’oggi. 

Io e miei collaboratori abbiamo frequentato corsi in Inghilterra, Australia, Spagna, Francia, Italia. Molti professionisti utilizzano trattamenti standardizzati (cioè applicano delle tecniche uguali per tutti/e) o inutili attraverso l’utilizzo di macchinari o elettroterapie perché non hanno alcun supporto scientifico. 

L’emicrania e la cefalea di tipo tensivo sono disordini neurologici complessi che necessitano un approccio multidisciplinare che prevede anche trattamenti non farmacologici di cui fanno parte le tecniche manuali e sopratutto esercizi e allenamenti specifici per i quali occorre rivolgersi a professionisti aggiornati che facciano solo le cose utili e scientificamente efficaci. 

Quando la valutazione conferma la presenza di problemi cervicali o mandibolari, il percorso terapeutico prevede un ciclo di 4-6 sedute in 4-6 settimane per verificare subito miglioramenti e se la strada intrapresa è quella giusta o può essere sostenibile per la paziente. Per esperienza con tantissime pazienti tutte coloro che seguono il percorso con costanza e applicazione attiva migliorano sempre e comunque la loro condizione!

Alcune pazienti per tanti motivi personali non sono disposte a fare gli esercizi o seguire le varie indicazioni terapeutiche fornite (farmaci, integratori, alimenti, riposo etc). In questi casi, come per qualsiasi altra esperienza di vita, ad esempio un regime dietetico o un programma di allenamento, migliora solo chi si applica in modo costante e per il tempo necessario. L’efficacia delle terapie mediche si valuta in 3 step: dopo 3 mesi, 6 mesi e 9 mesi. Idem per qualsiasi altro percorso sanitario che sia fisioterapia o nutrizione o psicoterapia. 

Si inizia con 4-6 sedute distribuite in 4-6 settimane e vi prosegue distanziando le visite in base al caso (ogni 2 settimane o 1 volta al mese) ma i check-point di verifica sono questi e il percorso serio dura mesi. La partecipazione attiva personale è la chiave. Chi si applica modificando il proprio stile di vita, sta meglio. Questo è un dato di fatto. 

Continuare a fare le medesime cose di quando si stava male porterà solo e sempre altro male. I dolori e le disabilità dei mal di testa sono gestibili e migliorabili in modo assoluto o molto significativo quando si segue una strada precisa e si fanno le cose che vengono indicate.

Il mio approccio integra il meglio delle tecniche manuali della fisioterapia e osteopatia. Si tratta di tecniche manuali che stimolano la cute, i muscoli, i nervi e le articolazioni in modo sicuro e preciso. 

Possono essere tecniche statiche come ad esempio digito-pressioni sostenute in un punto o area particolare oppure tecniche dinamiche che prevedono manipolazioni o massaggi muscolari e fasciali oppure movimenti fini e delicati della colonna cervicale o della mandibola e dei nervi rispettivi. Poi ci sono tecniche educative, esercizi posturali, tonici e aerobici specifici. Tutto ha lo scopo di migliorare la mobilità, la flessibilità, la vascolarizzazione e la sensibilità dei tessuti e la tolleranza alle sollecitazioni stressanti quotidiane. 

Il concetto chiave è che più il tuo sistema nervoso viene pulito da interferenze irritative e diventa forte, più tu sei e sarai forte a controllare e contrastare gli attacchi di mal di testa.

Io e i miei collaboratori stretti usiamo un mix integrato delle migliori tecniche ed esercizi che funzionano: 

1. Tecniche manuali miste, cioè manipolazioni dei tessuti, passive o eseguite con l’aiuto del paziente e che vengono esercitate su muscoli, fasce, vasi sanguigni, nervi, ossa e articolazioni,
2. Tecniche di bio-feedback per imparare a autoregolare la tonicità neuro-muscolare e migliorare il controllo posturale e dei movimenti,
3. Tecniche di coaching ed educazione per migliorare la fiducia nelle proprie capacità, per capire come funzionano i nervi e i meccanismi del dolore, per sfatare miti, conoscenze errate e paure;
4. Esercizi terapeutici per cefalea e allenamento riabilitativo (fitness medicale), cioè l’insieme di esercizi utili a migliorare la tua tonicità, flessibilità, postura e capacità di movimento globale.

La terapia manuale o manipolativa e gli esercizi riabilitativi hanno effetti neurofisiologici dimostrati scientificamente che coinvolgono tutto il corpo e il sistema nervoso che è il vero target di ogni terapia anti-cefalea. 

In particolare:

  • Riducono il livello di ipersensibilità e ipereccitabilità del sistema nervoso che sono il motore della comparsa degli attacchi di cefalea primaria,
  • Migliorano la stabilità di funzionamento del sistema nervoso contrastandone l’instabilità da cui deriva il disordine neurologico causa del perpetuarsi del mal di testa, 
  • Aumentano la soglia di tolleranza dei tessuti del corpo agli stimoli facendoli diventare più estensibili e più resistenti,
  • Migliorano la mobilità e la capacità di carico dei tessuti nervosi, muscolari e articolari: diventi più mobile e forte,
  • Migliorano le funzioni cardio-polmonari e vascolari con benefici generali di tutto il corpo,
  • Contrastano e migliorano le comorbidità presenti (cioè gli altri disturbi eventualmente in corso), 
  • Migliorano l’umore e la dimensione emotiva aumentando la fiducia nelle proprie capacità e modulando le tensioni in eccesso: stai meglio con te stessa e la tua mente, 
  • Migliorano le strategie posturali, la capacità e gli schemi di movimento: hai più controllo motorio e performance migliori.

L’approccio manuale, gli esercizi cervicali e mandiboalri, l’allenamento aerobico e di forza che vengono prescritti e utilizzati sono le uniche proposte oggi scientificamente valide e ben comprovate dall’esperienza clinica quotidiana. 

La parte più difficile e importante per la paziente non sono le tecniche ma il corretto inquadramento (profilazione) della condizione e la costante volontà nel seguire il programma terapeutico. Le tecniche si scelgono in base a questo. 

Ecco perché tante persone raccontano di aver fatto fisioterapia, osteopatia, chiropratica e di aver ricevuto tecniche manuali e indicazioni di esercizio ma nessun effetto o peggio. Ogni persona che soffre di mal di testa ha una sua storia e una condizione clinica unica. Uno dei miei motti è “10 diagnosi di emicrania sono 10 persone e profili clinici diversi”.

La scelta delle risorse terapeutiche da utilizzare si basa principalmente sulla valutazione muscolo-scheletrica ma l’approccio più efficace secondo la letteratura scientifica e la pratica quotidiana non prevede alcun macchinario che risulta essere solo una spesa di tempo, di energie, di soldi nonché un invito alla dipendenza terapeutica. 

Per stare meglio, quando indicato, serve solo della buona terapia manuale associata a un programma di esercizi e di allenamento appropriati, studiati appositamente per ogni paziente in base alla sua valutazione.

Fisioterapia e osteopatia sono solo 2 espressioni generiche che indicano un approccio di valutazione e trattamento. La differenza la fa il professionista, cioè chi valuta, ragiona e ci mette le mani. Perché la preparazione individuale, il modo di valutare e ragionare, il bagaglio di conoscenze tecniche varia enormemente. Dipende da quanto uno ha e continua a studiare e soprattutto dalla tipologia di problematiche e pazienti che vede. 

Molti professionisti fanno sempre le stesse cose a tutti/e. Risponde bene chi rientra nella statistica di quel metodo e chi ha un problema per cui va bene quel metodo. Quando si tratta di cefalee, di problemi cervicali e mandibolari la storia cambia. Perché ogni condizione è personale e bisogna saper ascoltare, conoscere come funziona il sistema nervoso e saper differenziare e saper dove toccare e come. 

Molte persone spesso mi dicono di aver già fatto questo o quello ma poi quando ricevono la valutazione e le tecniche o gli esercizi si meravigliano che sia la prima volta che qualcuno dica o faccia certe cose o dia determinate indicazioni. Una soluzione c’è sempre, bisogna capirci su cosa si intende per soluzione. Le cefalee primarie non si risolvono nel senso che non possono sparire. 

Questi disordini sono là e in ogni momento possono peggiorare. Ma è possibile gestirli e ridurre al minimo la loro comparsa e manifestazione sintomatologica seguendo il percorso corretto.

No, io e altri professionisti che collaborano con me siamo specializzati in altre problematiche che coinvolgono le regioni della testa, del collo, torace e spalle per cui oltre all’emicrania e alla cefalea di tipo tensivo, trattiamo: la nevralgia occipitale, la cefalea cervicogenica, la cefalea miofasciale cervicale , la cervicalgia acuta o torcicollo, la cervico-brachialgia da ernia (radicolopatia), da protrusione o di tipo miofasciale, la cervicalgia su base artrosica, il colpo di frusta, i traumi cranio-cervicali (concussioni), il post operatorio sia di neurochirurgia cervicale che lombare, i disordini temporo-mandibolari (DTM), il post operatorio maxillo-facciale, la tendinopatia della cuffia dei rotatori, l’instabilità e il post operatorio della spalla, problemi del gomito.

Se sono stati eseguiti esami di diagnostica per immagini come radiografie o risonanze o tac e se si è sottoposti a monitoraggio medico, è necessario e utile portarli con sé. Se non li avete, questo non impedisce di ricevere una valutazione muscolo-scheletrica, perché nella stragrande maggioranza delle cefalee la diagnosi viene fatta clinicamente. Se c’è il sospetto di un problema più grave o una controindicazione specifica, è compito del fisioterapista indirizzare subito ad un medico specialista per ulteriori accertamenti. 

Inoltre è bene sottolineare che una buona anamnesi è molto più utile e nella maggioranza dei casi, in assenza di traumi o informazioni specifiche dell’anamnesi stessa, ciò che si evince dalle immagini è senza significato clinico cioè riscontri degenerativi comuni e normali.

La postura scorretta non esiste. Esistono posture vantaggiose o svantaggiose per quello che si sta facendo o per un dolore che si sta vivendo. La postura con la testa in avanti, il cosidetto collo da tartaruga , non è vantaggioso per tanti motivi ed è spesso associato a problemi cervicali o mal di testa ma non significa che ne sia la causa. Questa è una falsa informazione. 

Se correggendo questo atteggiamento posturale otteniamo che i sintomi della cefalea o della cervicale (tutti o una parte) si modificano, allora possiamo affermare che c’è una correlazione clinica significativa e si può, anzi bisogna agire “anche” sulla postura. In questo caso la terapia manuale e gli esercizi di fisioterapia specifici sono fondamentali.

Il fisioterapista esperto è un professionista sanitario laureato e assicurato che ha le competenze per valutare ed esaminare qualsiasi paziente e può capire quando il problema non è di sua pertinenza e necessita di una visita medica specialistica. 

Io collaboro continuamente con medici neurologi, psicologi, nutrizionisti, personal trainers al riguardo e so come ben indirizzare una persona perché ho creato un network apposta. Una delle cose più lamentate dalle pazienti spesso è proprio la mancanza di una collaborazione precisa tra i professionisti. Si sentono perse e abbandonate o mal indirizzate. L’approccio multidisciplinare è l’unica terapia efficace per chi soffre di cefalea e quindi è fondamentale esser seguiti da professionisti che collaborano tra loro.

Questa è una domanda molto comune e del tutto ragionevole che mi pongono le persone che soffrono di cefalee ed emicranie croniche di lunga durata. La risposta diventa chiara quando si ascolta la storia e si valuta la famosa cervicale e la “cugina” mandibola . Qui posso capire se c’è qualcosa che non funziona bene e quindi se questi distretti hanno un ruolo causativo o contribuente provocativo o peggiorativo per il mal di testa della paziente. 

Le cefalee croniche sono condizioni complesse che richiedono un approccio multidisciplinare ma soprattutto conoscenze e interventi mirati. 

Ancora oggi i muscoli o le articolazioni cervicali e mandibolari sono considerati secondari o addirittura ignorati da molti medici. Così come l’alimentazione, la quantità e qualità del riposo, l’attività fisica, gli equilibri emotivi possono influenzare l’andamento delle cefalee, lo stesso possono fare problemi cervicali o mandibolari. Ma per capirlo bisogna “toccare” e testare la paziente. Ci sono connessioni neuroanatomiche precise dimostrate dalla scienza e ormai conosciute da tanti professionisti che spiegano come un problema del collo o della mandibola possano agire da fattore stressante o sensibilizzante o scatenante per l’emicrania o la cefalea di tipo tensivo. 

Ogni persona che soffre di una forma di mal di testa dovrebbe ricevere una valutazione accurata di questi distretti. Tante altre cose possono irritare il sistema nervoso e favorire gli attacchi di emicrania e il collo è uno dei principali. Dalla scienza sappiamo che l’80-90% delle persone che soffre di emicrania e cefalea di tipo tensivo soffre anche di dolori e disabilità cervicale! 

Non considerare questa verità significa privare una persona con cefalea di una possibilità enorme di miglioramento delle condizione di vita. Questo approccio è differente perché tiene in considerazione ogni fattore a 360 gradi. Se non posso intervenire io posso indicare chi può farlo.

Il Watson Headache® Approach è un approccio specifico di fisioterapia manuale per valutare e trattare i disordini del rachide cervicale che possono essere presenti in tutte le forme di cefalea.

Tale approccio creato dal Dott. Dean Watson consiste in un protocollo di valutazione e trattamento della mobilità dei primi 3 segmenti spinali cervicali che permette di verificare cosa non funziona bene e contribuisce a provocare o peggiorare gli attacchi di mal di testa. 

L’ approccio si fonda su evidenze scientifiche neurofisiologiche consolidate e sull’esperienza clinica del Dr. Watson che da oltre 30 anni si occupa esclusivamente di pazienti con cefalea e disordini cervicali associati. E’ insegnato e praticato in più di 20 paesi nel mondo grazie alla sua incredibile accuratezza diagnostica. Tecnicamente l’approccio si basa su poche essenziali manovre praticate in modo specifico solo dopo una precisa valutazione. Sono stato uno dei primi 3 italiani a studiarlo frequentando seminari in Inghilterra, in Australia e in Spagna, ne sono uno dei principali rappresentanti europei (il maggiore in Italia) avendo più di 15 anni di esperienza nella sua applicazione e fa parte integrante del mio approccio integrato PINK5 che comprende però anche tante altre cose. Poiché le cefalee sono condizioni personali, per alcune pazienti le disfunzioni muscolo-scheletriche sono la chiave ma per tante altre persone ci sono altri fattori su cui bisogna agire, prima o dopo o durante per avere benefici seri e duraturi.

Trattiamo tutti i tipi di mal di testa. Principalmente: emicrania senza e con aura, nelle forma sia episodica frequente che cronica (le più difficili e dolorose), la cefalea di tipo tensivo sia nella forma episodica frequente che cronica, la cefalea cervicogenica o di origine cervicale, la cefalea miofasciale cervicale, la cefalea da disordine temporo-mandibolare, la nevralgia occipitale, la cefalea a grappolo, la cefalea da colpo di frusta, la cefalea post trauma craniale, le cefalee miste (le più siffuse). 

La diagnosi delle cefalee è di tipo sintomatologico e “descrittivo”, vale a dire che in base alla descrizione dei sintomi effettuata dalla paziente e in base alla storia medica e personale riportata si definisce il quadro diagnostico. Ci sono dei criteri internazionali condivisi utilizzati dai medici esperti per definire il gruppo di appartenenza e fare diagnosi. I trattamenti medici sono finalizzati alla prevenzione degli attacchi e alla cura o controllo dei sintomi. Senza un approccio multidisciplinare che consideri anche le altre dimensioni, queste cefalee non sono gestite in modo completo e non posso avere miglioramenti ottimali.

Assolutamente no. La prescrizione dei farmaci è un atto medico specifico. Nessun fisioterapista, osteopata o chiropratico o chi altro sia può pronunciarsi su questo argomento. Il sovrautilizzo o l’assunzione di farmaci non specifici prescritti da un medico esperto sono la causa principale del peggioramento di molte condizioni cliniche. Per qualsiasi aspetto riguardi i farmaci, la paziente viene sempre indirizzata al medico specialista. Non si consiglia nulla né tantomeno si invita al non utilizzo. 

La fisioterapia specifica viene effettuata di concerto con la terapia farmacologica prescritta in corso. I vantaggi del mio approccio integrato in relazione ai farmaci sono molti: permette di ridurre la quantità di farmaci utilizzati o di potenziarne gli effetti (per cui la paziente magari passa da 2 pasticche a 1), di velocizzare l’effetto (per cui invece di 1 ora il farmaco agisce in meno di 30 minuti) oppure permette di passare da farmaci specifici (triptani) ad antinfiammatori (più gestibili, economici  e con meno effetti collaterali). 

La fisioterapia mirata è un approccio non farmacologico che aiuta l’intervento farmacologico riducendone la dipendenza. In alcuni casi molto fortunati le pazienti arrivano a usare solo integratori naturali.

Se la diagnosi effettuata da un medico neurologo esperto in cefalee è di cefalea primaria (quindi ad esempio: emicrania senz’aura episodica frequente , oppure cefalea di tipo tensivo cronica) qualunque professionista serio dovrebbe dirle “no”. 

Il perché di questa risposta risiede nel fatto non si può guarire nel senso classico di risoluzione o remissione totale perché le cefalee primarie non sono una malattia. Non c’è un danno organico, non c’è un virus o un batterio o cellule anomale o qualcosa da eliminare. Si tratta di disordini neurologici funzionali “sine materia”, cioè appunto senza un danno materiale dunque senza una causa specifica e unica. Per ragioni evolutive e genetiche e stile di vita, le cellule nervose di alcune persone possono funzionare in modo disordinato quando sottoposte a certe stimolazioni in certi momenti. 

C’è però anche una risposta positiva da dare: queste cefalee possono essere gestite in modo tale da ridurre al minimo la frequenza, la durata, l’intensità, la quantità e qualità dei farmaci, il livello di disabilità e migliorare in modo significativo la qualità della vita di chi ne soffre. Quindi non bisogna ragionare in termini di cura ma di gestione. 

Se invece si tratta di una cefalea secondaria, come la cefalea di origine cervicale o mandibolare, allora c’è una causa specifica che una volta identificata può essere eliminata ottenendo così la risoluzione o “guarigione” totale. Spesso ci sono condizioni miste. La paziente soffre di una forma di cefalea primaria, ad esempio emicrania, a cui si aggiunge una cefalea di origine cervicale, magari dopo un trauma. In questi casi , il problema secondario può peggiorare quello primario e allora bisogna intervenire e risolverlo il prima possibile.

Certo che sì. La valutazione neuro-muscolo-scheletrica fisioterapica serve per capire subito il ruolo del rachide cervicale come causa o con-causa del tuo mal di testa o come fattore “di contorno” che contribuisce a provocare o peggiorare gli attacchi. Ma questo lo si può verificare solo tramite test manuali e non indagini diagnostiche per immagini (radiografie etc). 

Attraverso la stimolazione provocatoria e la modificazione / risoluzione immediata si può determinare subito il ruolo dei muscoli, dei nervi o delle articolazioni cervicali nei confronti del tuo mal di testa. 

La cefalea cervicogenica, la cefalea miofasciale cervicale, la cefalea da colpo di frusta, la cefalea post trauma cranio-cervicale, la cefalea da torcicollo (cervicalgia acuta) sono tutte cefalee secondarie che originano dal collo. 

Se non hai mai ricevuto una diagnosi medica neurologica per il tuo mal di testa e non hai una diagnosi allora è bene e necessario farla. Se hai ricevuto una diagnosi da un neurologo esperto in cefalee ma sono passati più di 9 mesi allora è bene rifarla perché le condizioni del sistema nervoso si modificano. 

Se hai effettuato una visita medica ma non era un neurologo esperto allora è bene farla da capo. I responsi di odontoiatri o altre figure mediche, peggio ancora fisioterapisti, osteopati o chiropratici, non vanno bene. 

La visita specialistica e la diagnosi precisa sono fondamentali per il corretto percorso sia farmacologico che non farmacologico. Per ragioni di tempo o altro puoi comunque decidere di fare prima la visita muscolo-scheletrica con me perché al massimo sarò io a dirti di andare dal neurologo e ti saprò anche indicare chi.

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